L’appuntamento rappresenta uno dei più importanti eventi a livello internazionale per la specialità e la partecipazione è consentita solamente agli atleti capaci di qualificarsi nelle diverse prove di selezione disputate in giro per il mondo. In questa edizione gli italiani al via erano solamente dodici, su un totale di 1984 iscritti, oltre al professionista Daniel Fontana, argentino naturalizzato nel 2006.
Figini, categoria M45-49, ha chiuso la sua prova al 475° posto generale, con il tempo di 10 ore 14 minuti e 15 secondi, secondo tra gli italiani al traguardo. Per lui parziali di 1:03.13 nei 3,86 km di nuoto, 5:25.44 nei 180,25 km di ciclismo e 3:39.10 nei 42,2 km di corsa a piedi. Per la cronaca la gara è stata vinta dall’asutriaco Pete Jacobs che ha tagliato il traguardo fermando il cronometro a 8:18.37.
"Le mie aspettative - racconta Figini - visto che si trattava della prima esperienza nell'ironman, non sono state il tempo o la posizione in classifica, ma il concludere la gara lucido per vivere in pieno le emozioni di questo traguardo tanto sognato. Qui, a parte per i professionisti, la regola è che chi arriva alla fine vince e nessuno perde. La gara l'ho gestita ottimamente, sempre sotto i miei ritmi abituali pensando al traguardo che si avvicinava. L'unico problema è stato non aver messo le calze, cosa che mi ha causato grosse vesciche hai piedi. L'arrivo è stato un momento unico ricco di emozioni indescrivibili".
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