3LIFE ASD

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giovedì 14 marzo 2013

Conosciamo gli atleti 3Life:
RENATO DELL'ORO

LUOGO E DATA DI NASCITA: Lecco, 25 gennaio 1976.
COSA SIGNIFICA PER TE 3LIFE: 3Life è il bozzolo! Io sono la crisalide, aspirante Triatleta, che forse un giorno sarà una farfalla colorata, una persona felice per essere riuscito a uscito vivo dall’acqua, aver fatto una bella pedalata e poi qualche km di corsaUna! 3Life, coi miei compagni e gli allenatore è ciò che renderà possibile questa trasformazione. Dopo pochi mesi vorrei anche aggiungere che 3Life rappresenta tante altre cose. Ne cito almeno due: sorpresa e stimolo. Sorpresa perché, arrivatoci quasi per caso il giorno che ho deciso che volevo davvero fare Triathlon (grazie Oreste!), ho trovato grande disponibilità. Mi sono sentito subito coinvolto più che nella squadra, nel gruppo.
Stimolo: non perché 3Life=Guttalax, ma perché ho trovato un entusiasmo e una passione contagiosi.
Già quando uno decide di buttarsi in un nuovo sport parte con stimoli notevoli, se poi si trova circondato da persone che lo aiutano, lo consigliano e non ti trattano come l’ultimo arrivato ma come un nuovo compagno di fatica e d’avventura, be’, potete immaginare che la voglia di fare cresca in meniera esponenziale.
Sono contento di aver trovato un gruppo affiato, per cui il risultato è importante ma non è il fine ultimo. Insomma, non mi sembra di essere circondato da invasati e questo mi fa vivere bene questa mia nuova avventura.
CARRIERA: nel Triathlon il tutto deve ancora cominciare! In passato sono stato un monotematico calciatore da 6/7 fino a 30 anni. Livello molto basso, si veleggiava tra seconda e terza categoria. Correvo tanto, piedi quadrati. Verso i 30 ho scoperto che oltre il calcio c’erano altri sport: incredibbile!!!
Ho iniziato a fare MTB perché mi sono traferito in Brianza e qui la bici è un culto. Pochi mesi da cicloturista e poi ho conosciuto la droga delle gare. Mai vinto nulla, ma belle esperienze. Il debutto è stato con i colori dell?MTB Lomazzo. Società molto bella, un gruppo molto unito che mi è spiaciuto lasciare. Il “divorzio” è avvenuto per puri motivi logistici. Abitando un po’ lontano dagli altri atleti facevo fatica a tenere i contatti e vivere davvero il gruppo. Poi sono transitato da altre società, senza più trovare la stessa coesione. Ho sempre corso, un po’ meno gli anni che facevo tante gare in MTB perché trovavo molto difficile riprendere a pedalare dopo aver fatto un paio di mesi a correre. Comunque la corsa è la cosa che mi viene meglio – sportivamente parlando.
MIGLIOR RISULTATO: hahahah! Questa è cortissima. Mai vinto nulla! Risultati più prestigiosi sono stati un secondo e un terzo posto alla 24h di Roma nella categoria Inseparabili (coppia).
LA GARA PIU’ BELLA: la prossima: per gli stimoli che dà l’idea di avere una gara, qualunque essa sia! Di quelle fatte ricordo con molta soddisfazione L’Adammello Bike del 2011, quasi 4h sotto l’acqua incessante. Non ricordo cosa sono arrivato, forse ultimo, ma mi sono sentito Superman! E poi è stato molto bello fare la Granfondo Altavaltellina. Ovviamente parlo sempre di MTB.
LA GARA PIU’ BRUTTA: credo le gare di XC in genere perché troppo dure rispetto al mio livello di allenamento. In particolare la peggiore è stata Lomazzo 2011. Pronti via: Ultimo, senza mai riuscire a rientrare. Un’ora e mezza col cuore a mille, le gambe in fiamme e la consapevolezza di essere mezzo secolo dietro gli altri. L’importante è partecipare, però quando ti sembra di giocare a un gioco diverso dagli altri è molto triste!
SOGNO NEL CASSETTO: quello sportivo è molto scontato: fare le prima gara di Trathlon con il fantastico Body 3Life! Poi mi piacerebbe correre un maratona, fare la Monza-Resegone e ovviamente, come ogni piccolo aspirante triatleta: fare un Ironman…ma, ripeto, per il momento basta fare la prima gara!
Sogni non sportivi sono tanti: essere felice con la mia famiglia, essere un papà abbastanza bravo, andare sul Monte Bianco (e tornare indietro), fare un viaggio di qualche mese, on the road, con la mia famiglia, avere più tempo libero, andare a vivere all’estero (Australia, Canada o USA) ma solo per un paio d’anni, avere un altro Maggiolone Cabriolet…se uno ci pensa, i sogni, grandi o piccoli, sono tantissimi. L’importante è averli, i sogni, e, almeno ogni tanto, provare a realizzarne uno!

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